Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
Curarsi con la musica senza necessariamente ricorrere al suono...

sabato, settembre 03, 2011

Discorso di Garmisch per l'85° compleanno (11 giugno 1949)

Signor Primo Ministro, signor Governatore, signori Borgomastri, cari amici!

Sono felice che a mia moglie e a me sia concesso di tornare, almeno per i mesi estivi, nella vecchia patria, nella cerchia familiare, per godere della nostra casa e del nostro giardino. Purtroppo non mi sono ancora rimesso dai disturbi a cui sono stato soggetto soprattutto negli ultimi sei mesi, al punto da non poter osare di prender parte personalmente ai festeggiamenti che la mia cara città natale vuole offrirmi. Sono sinceramente commosso che Ella, Signor Primo Ministro, si sia scomodato personalmente a venire qui in compagnia di membri del Governo bavarese e del Borgomastro di Monaco, per Portarmi gli auguri Suoi e del Governo dello Stato in questa ricorrenza. Voglia accettare i miei ringraziamenti più sentiti per le Sue gentili e calde parole e per il bel regalo, che ho apprezzato moltissimo. Ringrazio anche di tutto cuore il signor Governatore Garlock, come pure i Signori Borgomastri di Monaco e di Garmisch per il loro gentile saluto; e nell'accettare la cittadinanza onoraria non vorrei dimenticare di ringraziare le autorità di Garmisch-Partenkirchen, e specialmente il Presidente della giunta provinciale e il signor Borgomastro Schütte, per l'amichevole aiuto e l'affettuosa premura con cui si sono presi cura della mia famiglia e della mia casa durante la mia assenza.
Benché circondato dalle più amorevoli attenzioni nella ospitale Svizzera, nel clima mite del lago di Ginevra, e sollevato, insieme con mia moglie, dalle preoccupazioni della vita quotidiana, nonché fortunatamente messo in grado di assistere con piccoli aiuti la mia famiglia e i miei compatrioti sofferenti, tuttavia il mio pensiero correva continuamente con profondo dolore al duro destino della mia amata città natale, a cui si collegano indissolubilmente i più bei ricordi della mia vita. Pensavo alla bella sala dell'Odeon, in cui ascoltai, studente di ginnasio e figlio di un membro dell'orchestra, tutta la produzione sinfonica dei classici fino all'allora ancora aborrito Berlioz, eseguita nei concerti dell'Accademia Musicale. Fu là che Hermann Levi tenne a battesimo nel 1883 la prima sinfonia del ginnasiale, che ascoltava da un posto in piedi tra le colonne; ginnasiale che tre anni dopo esordiva già come direttore con una Suite per fiati senza prove, in una matinée di Bülow con l'orchestra di Meiningen; e fu là che, ancora quindici anni fa, fui seguito come sempre magnificamente dalla fedele orchestra in un ciclo Beethoven-Liszt-Strauss che fece storcere il naso a molti. Allora non immaginavo che sarebbe stato un congedo definitivo. Pensavo poi all'incantevole Residenztheater, in cui Mozart aveva diretto il suo Idomeneo e dove, 120 anni più tardi, potei inaugurare una nuova cultura mozartiana facendo apprezzare, con l'intelligente regia di Possart, soprattutto Così fan tutte, opera ampiamente misconosciuta.
Sempre presente era però il dolore per la distruzione del Teatro di Corte, nella cui orchestra il mio caro padre tenne per cinquant'anni il posto di primo corno, collaborando alle prime assolute del Tristano e dei Maestri cantori sotto la direzione di Bülow e ricevendo persino l'elogio personale del grande Maestro. In quel bel tempio dell'arte ascoltai, bambino di sei anni, Il franco cacciatore e Il flauto magico; nel 1886 vi diressi la mia prima opera, Jean de Paris di Boieldieu, e vi trascorsi fino a tarda età, come collaboratore e come ascoltatore, innumerevoli ore nel più alto godimento artistico. Ancora negli ultími vent'anni le esecuzioni esemplari della più gran parte dei miei lavori teatrali (Friedenstag e Capriccio addirittura in prima assoluta) colmarono il mio orgoglioso cuore d'autore di gratitudine incancellabile e di ammirazione per Clemens Krauss e Rudolf Hartmann, che ne furono interpreti magistrali.
Vorrei terminare questi brevi ricordi biografici con il più fervido augurio a che la bella città sull'Isar rinasca presto nel suo antico splendore, le istituzioni artistiche ricche di grandi tradizioni vi rifioriscano a nuova vita e costituiscano di nuovo un centro di cultura visitato da tutto il mondo colto e amante dell'arte.
Mi permetta, stimatissimo Signor Primo Ministro, di offrirLe, in ricordo di questo giorno così onorifico per me e quale modesto contraccambio, un piccolo manoscritto per la Biblioteca di Stato Bavarese. E' la partitura di un valzer da concerto, München, che ho scritto anni fa per un film che poi non è stato girato. Non è pubblicato, né è stato mai eseguito: possa continuare a dormire in un posticino onorevole.
E ancora una volta mille grazie per la vostra bontà e la vostra amicizia.

Richard Strauss

1 commento:

Rubèn ha detto...

Sono Ruben Costanzo e dal 2005 faccio un programma alla radio sulla musica, mi piacerebbe conivolgere il vostro blog nel progetto como l'hanno fatto altri blogger, vi lascio una prestentazione del prgramma e spero di incontravi in trasmisione presto

un saluto

Rubèn Costanzo

Nel marzo del 2005 abbiamo cominciato a trasmettere Di che musica sei? dagli studi di Radio Voce della Speranza di Forlì, la nostra idea era dare uno spazio a i personaggi del mondo della musica. Dopo cinque anni possiamo dire che grazie a Dio questa idea è divenuta realtà ogni lunedì sera con tanti invitati che vengono a raccontarci la propria esperienza nel mondo della musica.
Dal 2008 abbiamo esteso la nostra programmazione musicale ad altre serate della settimana, (nella RVS di Forlì); ogni martedì sera con il programma: “La musica degli altri”, entriamo nel mondo della musica Etnica, Folk, Jazz. Musiche lontane da noi nel tempo e nello spazio, che sembrano appartenere ad altri e che vogliamo condivider con tutti per cancellare i luoghi comuni e le “trovate” commerciali che non ci permettono di apprezzarle pienamente.
C'è una musica che nasce e vive nei conservatori, nei grandi teatri e nelle sale da concerto, alcuni la chiamano musica colta, altri: musica classica. Senza dubbio una musica che ha un linguaggio particolare. Ogni giovedì con le puntate di “Diapason” percorriamo i cammini di questa musica, quelli transitati nei secoli passati dai musicisti "classici" e quelli che i compositori contemporanei stanno percorrendo.
Il venerdì con il programma: “Musica per lo spirito” la nostra finestra si apre per lasciar entrare la musica che solleva lo spirito verso il Divino. Autori ed interpreti di tutti i tempi s'incontrano per testimoniare della loro fede attraverso la musica
Da ottobre 2010 altre emittenti della Catena Radio Voce della Speranza, aprono le loro frequenze a Di che musica sei? ringraziamo la fiducia che hanno posto nel nostro lavoro. Troverete l'elenco delle frequenze e delle città nella pagina seguente. Per chi non riuscirà a sintonizzarsi con noi attraverso le frequenze in FM potrà farlo tramite Web in streaking nel nostro blog: dichemusicasei.blogspot.com e chi vuole ricevere la nostra newsletter con la programmazione settimanale dovrà semplicemente spedirci una email a dichemusicasei@gmail.com con la richiesta.
Ringraziamo a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del progetto Di che musica sei? e offriamo i nostri microfoni a quelli che lavorano nel mondo della musica, perché questo è un

SPAZIO
dedicato alla musica che va in
onda su RVS

LUOGO
non comune per incontrare chi
la musica la fa, la insegna, la
promuove

OCCASIONE
per conoscere e far conoscere
altre musiche

Aspettiamo le vostre proposte i vostri suggerimenti.
A nome di tutti quelli che fanno Di che musica sei? grazie del vostro ascolto.
Rubén Costanzo