Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
Curarsi con la musica senza necessariamente ricorrere al suono...

domenica, luglio 19, 2009

Mahlerwochen in Toblach (3)

Il nuovo auditorium
Alla fine degli anni '90 fu iniziata la ristrutturazione dell’ex Grand Hotel risalente all’epoca austro ungarica e la costruzione ex novo della sala concerto. In mezzo al cantiere ma con una “Sala musicale Gustav Mahler” nuova e pienamente operativa, in una sorta d’atmosfera nostalgica di fine secolo, fu inaugurata nel 1999 la 19esima edizione del festival nella sua nuova sede. Il concerto d’inaugurazione con la Wiener Jeunesse Orchester diretta da Herbert Böck (Prima di Mahler) fu una specie di banco di prova per la qualità acustica dell’auditorium con un palco per oltre 100 musicisti e 450 posti a sedere. La qualità dell’acustica ha trovato il consenso sia del pubblico che degli esperti. Anche i passaggi con i fortissimi nella platea, dalle dimensioni in relazione abbastanza ristrette, risuonano in modo trasparente e senza sfumature.
Molto attesa fu l’esibizione dell’Uri Caine Jazz Ensemble, questa volta con “Dichterliebe” di Robert Schumann e diversi lieder di Gustav Mahler.
In occasione del nuovo auditorium ci furono ben due prime. Su commissione dell’Unione Artisti Altoatesini e del Comitato Gustav Mahler di Dobbiaco i compositori tirolesi Werner Pircher e Hubert Stuppner realizzarono le opere “Aus meinem Komponierhäuschen” (dalla mia casetta di composizione/Werner Pirchner) e “Klezmer-Tänze” (danze Klezmer/Hubert Stuppner).
La Settimana mahleriana 1999 nella nuova sede, contrassegnata da questa atmosfera musicale di fine secolo, terminava sulle note di “Serenata per tenore, corno e archi” di Benjamin Britten e di “Verklärte Nacht” di Arnold Schönberg (Accademia d’Archi di Bolzano, direttore: Frieder Bernius).
L’argomento del Protocollo Mahler fu appunto questo “fin de siécle”.
“Per ovvi motivi quest’anno, in attesa del nuovo secolo, anzi del nuovo millennio, vogliamo confrontare l’attuale concetto del “Fin de siécle”, di un periodo che volge al termine in modo incerto, proprio con il clima di fine secolo di Mahler, altrettanto lacerato, e quindi riflettere su quello che accomuna e che divide i due secoli.” (A. Csampai). E chi poteva illustrare meglio questo aspetto che Iso Camartin, scienziato letterario e filosofo culturale svizzero, uno dei maggiori esperti della regione alpina e delle complesse tradizioni culturali.
Il film di Adrian Marthaler sulla Sesta Sinfonia di Mahler, mostrato per la prima volta in Italia, fu una combinazione visuale e plastica tra la tematica del “fin de siécle” ed i messaggi musicali di Gustav Mahler.

Estensione della Settimana Musicale e allargamento del bacino d’utenza
L’interesse per le Settimane Musicali Gustav Mahler aumenta, il pubblico diventa più numeroso, la struttura del Centro Culturale Grand Hotel, con l’auditorium, sale riunioni, scuola di musica, ostello della gioventù ed il parco, offre nuove possibilità. La novità del 2000 fu l’estensione del periodo del festival da una settimana a quattro (8 luglio – 5 agosto). Da quel momento in poi il vecchio nome del festival veniva usato al plurale (Settimane Musicali). L’auditorium doveva essere sfruttato per un periodo più lungo ed ospitare manifestazioni di qualità. Le Settimane mahleriane si trasformano in un festival complesso che cerca di soddisfare le esigenze culturali di un più vasto bacino d’utenza. L’esecuzione delle opere di Mahler, nonché le conferenze ed il premio discografico rappresentano la parte centrale del festival.
Dal 2000 al 2004 il fiore all’occhiello del festival fu la presenza della Mahler Chamber Orchestra come “orchestra in residence” con rinomati direttori quali Daniel Harding, Marc Minkowski e Alan Gilbert. Nel cartellone di quegli anni troviamo, tra l’altro, i “Kindertotenlieder” e “Das Lied von der Erde” (con un organico allargato per la versione Schönberg-Riehn) e la Sinfonia da camera n°1 op.9 di Arnold Schönberg.
Nel 2000 è stata eseguita la Sinfonia n° 7 (Orchestra La Fenice diretta da Eliahu Inbal) e la Sinfonia n° 5 di Gustav Mahler (Staatskapelle Weimar diretta da George Alexander Albrecht). Serate liederistiche memorabili con il baritono Dietrich Henschel ed il pianista Helmut Deutsch (Lieder di Schubert, Mahler e Pfitzner), le “Ispirazioni musicali di Franz Schubert, Gustav Mahler …. ed altre marce funebri” di Musicbanda Franui e l’esibizione del violinista svizzero Paul Giger.
L’Unione Artisti Altoatesini ha allestito una mostra durante il festival intitolata “Maler hören Mahler” (Omaggio a Mahler).
Il Protocollo Mahler del 2000 era dedicato al tema “L’addio di Mahler alla vita” con conferenze di Constantin Floros “Mahlers Abschied von der Welt” (L’addio di Mahler alla vita), di Christoph Schlüren “Mahlers Liebestod – Zur Deutung von Mahlers Zehnter Sinfonie” (L’interpretazione della Decima di Mahler) e di Jonathan Carr “Mahler between Toblach and Manhattan” (Mahler tra Dobbiaco e New York). Il Protocollo Mahler del 2001 ruotava, invece, intorno all’argomento “Con Mahler verso un nuovo secolo”.
Il periodo di prove a Dobbiaco e l’esecuzione della Nona Sinfonia di Mahler con la Bundesjugendorchester diretta da Roberto Paternostro rappresenta uno degli eventi di spicco nella storia del festival. Il capitolo che andava approfondito fu illustrato nel 2001 verbalmente con una conferenza “Mahlerspuren in der sowjetischen Musik: am Beispiel von Dimitri Schostakowitsch und Alfred Schnittke” ( Tracce di Mahler nella musica sovietica: seguendo l’esempio di Dimitri Shostacovich e Alfred Schnittke) e musicalmente dal Trio di Bamberg (Trii di Shostacovich e Schnittke) e dalla Russian State Symphony Orchestra diretta da Dmitry Yablonsky (Sinfonia n° 6 di Mahler). Degni di essere menzionati sono le esecuzioni del Quartetto per archi “Eine Mahler-Soirée” di Hubert Stuppner e dell’Accademia d’Archi di Bolzano con il baritono Christian Gerhaher sotto la direzione di Frieder Bernius (Opere di Richard Strauss e Gustav Mahler).
Gli appuntamenti musicali più gettonati del 2001 sono stati pubblicati dalla Real-Sound su un cd doppio. Questa iniziativa sarà riproposta anche negli anni a venire.

Iniziative culturali oltre Dobbiaco
Dopo l’estensione temporale nel 2000, nel 2002 abbiamo deciso di portare le Settimane Musicali anche oltre i confini di Dobbiaco, potendo parlare, d’ora in poi, tranquillamente di un estate culturale dell’Alta Pusteria. In questo modo le Settimane mahleriane divennero un punto di attrazione e diffusione di numerose iniziative culturali oltre Dobbiaco. “Vivere la cultura”, anzi “mettere a punto la cultura” questo è il motto anche nei paesi partner limitrofi, quali Villabassa, Sillian e San Candido ai quali nei prossimi due anni si aggiungeranno Cortina d’Ampezzo e Monguelfo.
Da anni a Villabassa svolge attività culturale l’associazione “Kulturzeichen Niederdorf” e da qualche anno anche con le Settimane Musicali Gustav Mahler. Nella suggestiva cornice della chiesa di S. Maddalena (senza energia elettrica) accompagnati dalle note dell’organo Köck del 1693 appena restaurato si sono esibiti artisti e complessi quali La Reverdie, Babette Haag (marimba), Luca Scandali (organo) con la pubblicazione di un cd dell’ORF, Giorgio Fava (violino), Wiener Glasharmonika Duo, Frank Bungarten (chitarra), Accentus Austria, Ensemble savâdi ed artisti locali quali Leonhard Tutzer (cembalo e organo), Peter Walder (organo) e la compagnia teatrale di Villabassa.
Mentre Gustav Mahler passava le estati dal 1908 al 1910 a Dobbiaco, il giovane Richard Strauss soggiornava con la sua famiglia nella vicina Sillian (Tirolo orientale). Insieme con il padre, famoso cornista, intraprese numerose gite in montagna. La sorella minore Johanna scrive nelle sue memorie che Sillian per la famiglia rappresentava la quintessenza della felicità. E’ nato così un piccolo festival in ricordo di Strauss e in occasione dei concerti nel castello di Heinfels si danno appuntamento gli amanti della musica di Strauss e di Mahler. Il baritono Thomas E. Bauer e la pianista Uta Hielscher insieme con il relatore Jürgen May (Richard Strauss Institut, Garmisch Partenkirchen) hanno inaugurato le Giornate Musicali Richard Strauss 2002 nel castello di Heinfels (fino a quel momento inaccessibile).
La suggestiva collegiata di San Candido risalente all’epoca romanica si presta idealmente ai canti in a cappella dei secoli passati. Nella chiesa si sono esibiti i solisti vocali di Ratisbona con “Die Klage der Vokalpolyphonie des 15./16. Jahrhunderts” (Il lamento della polifonia vocale del ‘400 e ‘500; produzione cd dell’ORF) e l’ensemble vocale Sette Voci diretta da Peter Kooij con “Le lagrime di San Pietro” e le voci bianche St. Florian ed il Keppler Consort sotto la direzione di Gunar Letzbor con messe di Romanus Weichlein. All’organo Andreas Butz (1628/29) si sono cimentati Michael Kapsner e Brett Lighton.
Nel 1907, i poeti Arthur Schnitzler e Hugo von Hofmannsthal trascorsero la loro villeggiatura estiva insieme al Badhotel Waldbrunn di Monguelfo. Dal 2004 l’amministrazione del castello di Welsperg organizza in collaborazione con le Settimane mahleriane eventi musicali e letterari.
Cortina d’Ampezzo è sempre stata ed è molto legata al Tirolo. Fino al 1964 Cortina apparteneva al vescovado di Bressanone. Le prime bozze dell’opera “Also sprach Zarathustra” Strauss le aveva stilate proprio a Cortina, durante una sua vacanza il 9 luglio 1895. Nella sua agenda troviamo l’appunto “Neue Tondichtung überdacht: Schauen – Anbeten, Erleben – Zweifeln” (Riflessione sulla nuova opera: vedere – adorare; viverte – dubitare). La collaborazione con Cortina è iniziata nel 2003 (concerto d’organo con Brett Lighton ed un concerto con l’Orchestra La Valse con musiche di Johann Strauß).
Fu suggellata anche una collaborazione con Klagenfurt, visto che sia Dobbiaco che Klagenfurt dispongono di un luogo commemorativo rispettivamente a Carbonin Vecchia e a Maiernigg, e dal 1995 esiste il Premio di composizione Gustav Mahler della città di Klagenfurt.
Il nuovo auditorium, il coinvolgimento della cultura locale, l’estensione temporale e geografica hanno conferito alle Settimane Musicali quella sedentarietà sulla quale possiamo contare in futuro.

Una varietà sempre maggiore
Nel 2002 ci si è avventurati nella rappresentazione della Seconda Sinfonia di Mahler con oltre 160 artisti sul palco (Philharmonisches Staatsorchester Halle, Beethovenchor Ludwigshafen, Claudia Rohrbach, soprano; Yvonne Naef, contralto; direttore: Daniel Beyer). La Resurrezione è stata anche l’argomento del Protocollo Mahler. Conferenze di Michael Stegemann “Denn vor Gott ist keiner gerecht… - Mahlers Auferstehungssymphonie und ihre Interpreten” (La Sinfonia n° 2 di Mahler ed i suoi interpreti) e di Peter Gülke “Von der Arbeit eines Totalmusikers – Mahlers Weg von der Totenfeier zur zweiten Symphonie” (Il lavoro di un musicista totale - il percorso di Mahler dalla „Totenfeier“ alla Seconda Sinfonia).
Nel Centro Culturale Grand Hotel è stata allestita la mostra “Richard Strauss e Gustav Mahler – agli antipodi del nuovo asse magnetico” (organizzata dal Richard Strauss Institut di Garmisch Partenkirchen in collaborazione con la Internationale Gustav Mahler Gesellschaft di Vienna). All’insegna degli antipodi stavano il concerto dell’Orchestra Sinfonica di Graz (direttore: Israel Yinon) con il “Don Juan” di Richard Strauss e la Sinfonia n° 1 di Gustav Mahler e la conferenza di Christian Wolf (Richard Strauss Institut, Garmisch Partenkirchen) “Weltenweit entfernt – Richard Strauss und Gustav Mahler?” (Richard Strauss e Gustav Mahler – due mondi diversi?)
Una vera chicca per gli appassionati fu la presentazione del film dalla durata di cinque ore “Alma – A Show Biz ans Ende”. Sotto il titolo “Ich bin der Welt abhanden gekommen” il baritono Thomas E. Bauer, accompagnato da Uta Hielscher, ha cantato lieder di Gustav Mahler, Robert Schumann e Wolfgang Rihm. Altri concerti erano dedicati alla prima dell’opera “Tyromanie” del compositore nordtirolese Gunter Schneider, al concerto pianistico di Florian Uhlig con il titolo suggestivo “Venezia”, all’esibizione del Helsinki Quartet e del Trio di Torino, ai suoni di fiati con opere di compositori in qualche modo vicini a Mahler con la Militärmusik Kärnten diretta da Sigismund Seidl ed il BRass Ensemble di Monaco di Baviera. Inoltre la prestazione della celebre Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding (Viktoria Mullova, violinista di fama mondiale) con opere di Richard Wagner, Felix Mendelssohn e la Sinfonia n° 6 di Ludwig van Beethoven.
Negli ultimi anni – grazie anche al nuovo auditorium - è stata data grande importanza alla parte musicale del festival, ma d’ora in poi l’intento è di rivalutare nuovamente la parte scientifica. Sono stati ripresi i contatti con la Internationale Gustav Mahler Gesellschaft di Vienna e nel 2004 è stata realizzata la prima edizione dei Colloqui mahleriani di Dobbiaco. Il vicepresidente dell’associazione viennese, Erich Wolfgang Partsch, si è occupato in una relazione tenutasi nel 2003 delle tracce lasciate da Mahler nell’avanguardia e, per la prima volta a Dobbiaco, è stata rivalutata l’immagine di Hans Rott, collega di studio di Gustav Mahler, con una conferenza di Uwe Harten (Hans Rott Gesellschaft, Vienna). Il rapporto con Rott Mahler lo descrive così: “Abbiamo tantissime affinità, è come se fossimo due frutti dallo stesso albero.” Il Mandelring Quartett ha eseguito l’unico Quartetto per archi di Rott. Cornelis van Zwol ha tenuto una conferenza “100 Jahre Mahler-Tradition in Holland” (100 anni di tradizione mahleriana in Olanda).
Il programma musicale del 2003 ha dato grande spazio alla musica contemporanea. L’”Österreichische Ensemble für Neue Musik” diretto da Herbert Grassl ha eseguito in due concerti accanto ad opere di Gustav Mahler, Ferruccio Busoni, Maurice Kagel, Alberto Caprioli e Reinhard Febel brani scritti su commissione dell’Unione Artisti Altoatesini (motto: “Viaggiare”, Günther Andergassen, Bruno Strobl, Franz Schreyer, Hossam Mahmoud, Albert Mayr, Daniel Oberegger). La Jazzband Nouvelle Cuisine diretta da Christoph Cech è stata ospite del festival, eseguendo le opere premiate del Premio di composizione Gustav Mahler della città di Klagenfurt, l’Ensemble Ricerca ha proposto l’Ottetto di Schubert e “Eine keltische Serenade” di Kurt Schwertsik, l’Accademia d’Archi di Bolzano (direzione: Frieder Bernius, violino: Ulrike Anima Mathe) ha suonato il “Concerto funebre” di Karl Amadeus Hartmann.
All’inizio e alla fine della 23esima edizione delle Settimane Musicali nel cartellone troviamo le sinfonie di Gustav Mahler: la Quarta con la Staatsorchester Kassel (direttore: Roberto Paternostro) e la Terza Sinfonia con l’Orchestra Haydn (direttore: Christoph Eberle). Nel Protocollo Mahler hanno riallacciato a queste sinfonie Attila Csampai “Der Mahler-Skeptiker Fritz Reiner und Mahlers ‘himmlische’ Sinfonie” (Fritz Reiner, scettico nei confronti di Mahler, e la sinfonia ‘celeste’ di Mahler) e Günter Schnitzler “Vertonung als Interpretation – zu Mahlers Wunderhorn-Lieder” (La messa in musica come interpretazione – prendendo come esempio i “Wunderhorn-Lieder di Mahler”. Nel 2003 nell’ambito del Protocollo Mahler è stata inaugurata la serie “I grandi direttori mahleriani”. La prima conferenza è stata quella di Joel Lazar (Jasha Horenstein, il visionario mahleriano). In occasione dell’inaugurazione del festival Massimo Cacciari, filosofo culturale ed ex sindaco di Venezia, ha parlato della cultura rivoluzionaria e fragile della Vienna a cavallo tra i secoli, paragonando quel fine secolo con il nostro.
Nel 2004 fu intensificato il contatto con la “Internationale Gustav Mahler Gesellschaft” (IGMG), avviato nel 2003. Furono tenuti a battesimo i Colloqui mahleriani di Dobbiaco, con conferenze che incitano alla discussione e che vengono pubblicate periodicamente nell’opuscolo della IGMG. Nella prima edizione le quattro relazioni (Erich Wolfgang Partsch, Margarete Wagner, Hartmut Krones e Peter Revers) hanno avuto come argomento l’elaborazione del testo ed il linguaggio musicale di “Das Lied von der Erde”. L’opera concepita a Dobbiaco è stata oggetto anche di mostre e concerti tra cui la documentazione messa a disposizione della IGMG e l’esposizione di quadri del pittore venostano Erich Stecher. L’esecuzione del Canto della Terra con la Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding con i solisti Anna Larsson e Kim Begley ha riallacciato alla prima esecuzione assoluta della versione Schönberg/Riehn del 1983 al maso Trenker.
Il Protocollo Mahler dedicato alla ricerca ed interpretazione mahleriana con l’assegnazione del premio discografico “Casetta di composizione di Dobbiaco”ha occupato uno spazio importante nel 2004. Jens Malte Fischer, acclamato autore di una biografia su Mahler, ha parlato degli ultimi anni di vita del compositore austriaco. Dietmar Holland ha cercato di far luce sul rapporto musicale tra Mahler ed il suo insegnante Anton Bruckner. E’ stata ripresa la serie “I grandi direttori mahleriani”, Paolo Petazzi ha tenuto una conferenza su Claudio Abbado. La conferenza in occasione dell’inaugurazione del festival è stata tenuta da Peter Ruzicka, sovrintendente del festival di Salisburgo.
La musica di Mahler è stata eseguita per due volte: L’Orchestra Filarmonica di Zagabria ha eseguito la Quinta di Mahler e la Wiener Jeunesse Orchester la Settima Sinfonia di Anton Bruckner ed il “Preludio pastorale” di Hans Rott nonché i “Rückert Lieder” (baritono: Thomas E. Bauer).
Anche in questa edizione è stata portata a vanti l’estensione geografica e di contenuto del festival. Musica da camera impegnativa da Beethoven a Kurtàg è stata interpretata dal Leipziger Streichquartett, Erwin Steinhauer ha presentato una serata letteraria viennese con musica di Werner Pirchner (Vienna Brass). L’Europa Ensemble ha eseguito quintetti per pianoforte sconosciuti di Julius Röntgen (Lipsia) e Erik Gustaf Furuhjelm (Finlandia). “Mahler ed il jazz” è stato riproposto da Gianluca Trovesi (famoso clarinettista jazz italiano), Gianni Coscia (fisarmonica) e da Fulvio Maras (percussione). Nel concerto con il titolo “Gustav Mahler: amici e contemporanei” (baritono, pianoforte e quartetto di corni) sono state eseguite opere di Bruno Walter, Hans Rott, Alphons Diepenbrock, Alexander von Zemlinsky ecc. Nella Chiesa parrocchiale di Dobbiaco è stata presentata musica corale di altissimo livello dal Coro Kamer…” di Riga.
Mi è molto caro il progetto di un maggior coinvolgimento della gioventù musicale. Nel 2004 è stata la volta del “Forum Junger Künstler” (forum giovani artisti) e del megaprogetto (con corsi di perfezionamento) “Puschtrawind” (orchestra di fiati delle Settimane Musicali Gustav Mahler) costituitosi in collaborazione con l’associazione Bande Musicali Sudtirolesi/Distretto di Brunico e l’Associazione Bande Musicali/Distretto musicale del Tirolo orientale e diretto da Michael Luig.

25 anni Settimane Musical Gustav Mahler
Nel 2005 le Settimane Musicali/la Settimana Musicale celebra i 25 anni di vita. L’inizio nel 1981 fu una partenza quasi dal nulla. In una cultura di paese, attiva sì ma anche tranquilla, fu proiettato un festival internazionale esigente senza tradizione e struttura adatta che doveva affrontare numerose difficoltà, ma che alla fine ha trovato l’approvazione di tutti.
Gli appuntamenti di spicco dell’edizione giubilare: la triologia di Dobbiaco viene proposta da due orchestre. La Danubia Symphony Orchestra diretta da Domonkos Héja esegue “Das Lied von der Erde” e l’Adagio della Decima, l’Orchestra Radiosinfonica di Lubiana diretta da En Shao la Nona. Dopo un periodo di prova a Dobbiaco la Bundesjugendorchester diretta da Gerd Albrecht inaugura il festival con “Approaching Mahler” (Fanfare for Toblach) di Bernd Franke (prima esecuzione assoluta, la Sinfonia n° 1 “Versuch eines Requiems” di Karl Amadeus Hartmann (Kornelia Kallisch, contralto) e con la Sinfonia n° 1 di Gustav Mahler.
Il critico culturale svizzero Urs Frauchiger nella sua conferenza parla dei problemi della capacità di percezione e di differenziazione dei nostri giorni (“Die Anschauungskraft des Einzelnen”).
Altro appuntamento musicale di spicco con il celebre Kronos Quartet che propone in prima assoluta europea il “Mahler project”. Gli arrangiamenti “mahleriani” scritti appositamente per l’occasione sono di Hubert Stuppner e Stephen Prutsman. Il giovane tenore argentino Iván Paley ed il giovane soprano tedesco Diana Damrau, accompagnati al pianoforte da Stephan Matthias Lademann, propongono tutti 24 lieder di “Des Knaben Wunderhorn”. Alla fine del festival appuntamento con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Ola Rudner. In programma: “Ein deutsches Requiem” di Johannes Brahms (Dana Leslie Glaser, soprano; Michael Kupfer, baritono; Collegium Musicum diretto da Hubert Hopfgartner).
Nel 2005 il Protocollo Mahler di Dobbiaco ed il Premio discografico internazionale “Casetta di composizione di Dobbiaco” celebrano i 15 anni di vita. Il Protocollo prevede interventi di Gilbert Kaplan, Günter Schnitzler, Lothar Brandt e Franz Willnauer.
I „Colloqui mahleriani di Dobbiaco“ – in collaborazione con la „Internationale Gustav Mahler Gesellschaft“ - sono dedicati al tema „Gustav Mahler a Dobbiaco“. Sono previsti interventi di Nina Schröder, Erich Wolfgang Partsch, Hubert Stuppner e Jörg Rothkamm. In collaborazione con la IGMG ed il Comune di Dobbiaco esce il libro “Mahler a Dobbiaco” e viene allestita una mostra permanente.
Numerose le manifestazioni musicali nei dintorni di Dobbiaco: a Villabassa con Martina Degen (viola da gamba) e Lutz Kirchhof (liuto), e con l’Ensemble Divinas; a Sillian (Tirolo orientale) con Ulrike H Anton (flauto traverso), Russel Ryan (pianoforte), con i cantanti polacchi Affabre Concinui e con l’EurAmerican Ensemble; a San Candido con i solisti vocali di Ratisbona e Lornezo Ghielmi, organo; a Cortina d’Ampezzo con Affabre Concinui.

Epilogo
Le attività culturali nate negli ultimi anni intorno alle Settimane mahleriane arricchiscono il festival e fanno sì che la gente del posto ne faccia tesoro. La fama internazionale del festival deriva dalla discussione musicale, scientifica e critica intorno alla vita e l’opera di Mahler: dal Protocollo Mahler, dal Premio discografico e dai Colloqui mahleriani di Dobbiaco nati recentemente e dai concerti e dalle conseguenze compositive riguardanti Mahler e la sua epoca.
Al momento la via intrapresa è quella giusta, ma sarà il tempo a dirci se Dobbiaco vuole vantarsi del “suo” Mahler, se promuoverlo più intensamente o se vuole rendere onore in modo rispettoso a questo villeggiante visionario, famoso, avvolto tuttora dal mito. Una via di mezzo sembra essere la via giusta.

Josef Lanz

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